Per la maggior parte sono composte di strati di gres. Le più notevoli sono, secondo la descrizione di Panet, le roccie d'el-Guenater, cioè dei «Ponti» o delle «Arcate», poste press'a poco a mezzo cammino fra le sommità dell'Adrar e la valle dell'ued Draa: sono roccie di basalto tra cui i massi restano sospesi come le chiavi di volta d'archi prodigiosi. Il gruppo più notevole ad ovest dell'Adrar è quello dell'Adrar Setuf o «Monte delle Conchiglie», intorno al quale si sviluppa la parte più prominente del litorale saharino, dal capo Barbas al capo Bianco; la stessa costa è formata di pareti poco alte, contenenti pure molte conchiglie di specie, la maggior parte delle quali vivono ancora nel propinquo mare(1081). A nord del monte delle Conchiglie si stendono le vaste pianure del Tiris, che formano un specie di pavimento granitico, qua e là forato da roccie aguzze, «che servono di osservatore ai mufloni ed agli uomini». La sabbia che risulta dalla decomposizione dei graniti alimenta erbe aromatiche, di cui i cammelli sono avidissimi(1082).
      L'esser vicino al mare ed alla zona delle pioggie regolari tropicali, fa sì che il Sahara occidentale abbia una quantità d'acqua sufficiente perchè non gli manchi una certa rete, se non di fiumi, almeno di letti di scolo. A sud dell'ued Draa, il quale riceve una intera ramificazione di rivi laterali, un altro letto di torrente si inclina verso l'Atlantico e termina fra le pareti delle coste a picco, mediante una larga apertura, detta dai pescatori delle Canarie, Boca Grande: è l'ued di Scibica degli Arabi; dove sorgeva, probabilmente, l'antica Santa-Cruz di Mar-Pequeña. Il signor Mackenzie proponeva di scavare ivi l'entrata del canale che versasse, sopra la diga di separazione, le acque dell'Oceano nella depressione imaginaria del Giuf.