Come quello che riceve la sua porzione di pioggie, il Sahara occidentale non manca di vegetazione; esso ha le sue oasi come le altre regioni del deserto. Anche in mezzo alle dune, i ledi sono sparsi di zolle erbose, sicchè i pastori vi menano i cammelli a brucare. Nella parte meridionale del Giuf vaste estensioni sono coperte di alfa: sono le regioni chiamate el-Miraia o «lo Specchio», certo perchè i colori smorti ed i riflessi argentei, si succedono sul mare d'alfa, allorchè ondeggia allo spirare del vento(1088).
N. 159. – RIO DE ORO.
Codesti piani d'alfa indicano la vicinanza della regione delle steppe, al limite del Sudan che gli succede a sud con le foreste d'acacie e di mimose. L'Adrar, che già appartiene a codesta zona intermedia, è pieno di acacie gommifere, tanto numerose, che si «darebbe la gomma per nulla a chi andasse a cercarla»(1089). In codeste regioni cominciano ad apparire le zebre, e comunissimo è lo struzzo. Per raggiungerlo non sono necessarie parecchie mute di cavalli o di mehari, giacchè esso soffre tanto il caldo che alla sferza del sole un cavallo ordinario può raggiungerlo: il cacciatore piglia l'animale a colpo sicuro. I pescatori della tribù degli Ulad Bu-Sba attendono sulla riva del mare che gli struzzi si rechino a rinfrescarsi battendo l'acqua con le ali: allora essi si avanzano dietro le dune e sbucano fuori improvviso mettendo grida; gli struzzi spaventati entrano nell'acqua, ma non potendo procedere perchè hanno le ali troppo bagnate, sono raggiunti dai pescatori a nuoto che li uccidono ad uno ad uno(1090).
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