Ksur popolosi sono pure Attar, la residenza moderna, e Ugief. Le oasi dell'Adrar comprendono insieme sessantamila palme, e vi si coltiva inoltre il miglio, l'orzo, il frumento ed i cocomeri. Secondo Panet, la controdote alla moglie non è in realtà che un prezzo di acquisto, stabilito a tredici aune di cotone. Se la moglie cessa di piacergli, il marito deve, ripudiandola, lasciarle la pezza di stoffa, ma se esso non piace più alla moglie, per riavere la libertà, ella deve restituire il dono.
Gli abitanti berberi dell'Adrar sono tutti marabutti e riconoscono la supremazia di un capo che risiede a el-Guedim, il quale ha una certa autorità temporale; alcuni anche appartengono a confraternite religiose, i cui conventi principali sono al Marocco, in Algeria e nella Tripolitania. In codesta regione costiera del Sahara i marabutti sono generalmente tenuti in poco conto, mentre invece nella maggior parte delle contrade musulmane, essi sono venerati dai guerrieri. Certo anche nell'Adrar essi hanno un posto ben differente da quello dei servi e degli schiavi, chiamati lahmè, cioè «carne buona da mangiare»; non ottengono rispetto che pro forma, tranne forse durante le cerimonie, allorquando in piedi sopra un rialzo o sopra una roccia, in mezzo ad uno spazio senza cespugli e pietre, che chiamano moschea come i monumenti delle città, recitano ad alta voce le preci e si inginocchiano insieme coi guerrieri raccolti. I marabutti dell'Adrar e de' luoghi vicini, gente mistica e di carattere dolce, soffrono, senza lamentarsi dell'oppressione che i Mori della casta militare fanno pesare sopra di essi: però non si opporrebbero ad un cangiamento di governo, che forse desse loro maggiore influenza.
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