Anche in Italia si è seguito con vivo interesse il progetto messo innanzi nel 1874 dal capitano Roudaire per condurre sopra un tratto del Sahara le acque del Mediterraneo. Questo progetto presentava una grande importanza geografica ed economica, ma non poteva essere trascurata, se anche sfuggì dapprima, com'ebbe a confessarmi, allo stesso autore, la sua importanza politica, perchè sarebbe stato un passo decisivo verso il protettorato o l'annessione della Tunisia. Tuttavia noi lo abbiamo studiato, anche inviando sulla soglia del nuovo mare una spedizione scientifica, con molta imparzialità, ed ebbimo presto la soddisfazione di vedere le nostre conclusioni accolte dalla scienza e da ultimo anche in Francia rispettate, e persino vigorosamente difese.
A 17 chilometri dal Mediterraneo in direzione dell'ued Mellah incomincia un avvallamento, che i nativi chiamano el-Gierid, ed è il primo di quella lunga serie di sciott o sebka, i quali si prolungano per 350 chilometri dentro il Sahara. Tra questa regione ed il mare, intercede un piccolo istmo, solcato da due catene di colline in direzione da nord a sud, tra le quali si estende il breve sciot Hameimet, collegato al Mediterraneo dall'ued Mellah. Questo sciot è alto 33 metri sul livello del mare; le colline che lo circondano non superano i 46 metri. La seconda catena di colline si prolunga verso il sud, e ad ovest di essa incomincia il gran sciot del Gierid, che si avvalla senza interruzione sopra 200 chilometri, per terminare sul territorio algerino.
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