Nulla sappiamo dell'ampio tratto di deserto che si estende dal Tuat al Niger e fu percorso soltanto da Caillé, in circostanze molto sfavorevoli; nulla della costituzione del suolo da Tuggurt a Tinbuctù, e nessuno può dire se vi sono o no acque in tutta la regione, essendone completamente sconosciuto il regime idrografico. Le oasi di tutto questo paese, specie quelle di Tuat e di Ahaggar, sono abitate dai Tuareghi, terrore del deserto che desolano colle loro rapine. L'autorità loro e la paura si estendono fino a Ghat ed a Gadames, e pur menano povera vita, scambiando coi cereali e col sale i prodotti delle oasi, ovvero taglieggiando e saccheggiando le carovane. Qual meraviglia se quei primi progetti trovarono molti increduli, e parvero piuttosto rispondenti ad un intento politico, che ad un serio e fondato proposito di sviluppo economico?
      Nondimeno la questione è stata subito presa in considerazione dal Governo francese, ed alimentò studî e spedizioni che non si possono passare sotto silenzio. Nella seconda metà del 1879 il signor Freycinet nominò una Commissione di uomini competenti, la quale discusse a lungo così l'idea del transahariano, che i mezzi e le varianti della sua effettuazione. Si deliberò di avviare gli studî per modo da non pregiudicare alcuna speranza, lusingando le tre provincie algerine, ciascuna delle quali vorrebbe essere testa del transahariano, e seguendo del pari i fautori dell'Aussa e quelli che vorrebbero la gran linea mettesse capo al Niger. Così furono organizzati gli studî topografici nel Tell delle tre provincie, i rilievi tecnici nel Sahara algerino, e le spedizioni preliminari traverso il gran deserto.