Pagina (7/127)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Dottrina da questa diversa fu predicata da Epicuro e da' seguaci suoi, i quali vollero che dentro agli uteri della terra se ne stessero gli uomini e gli altri animali tutti rinvolti in certe tuniche ed in certe membrane, dalle quali rotte e lacerate nel tempo della maturità del parto uscivano ignudi, ed ignudi ancora e non offesi da caldo o da gielo andavano or qua ed or là suggendo i primi alimenti dalla madre; la quale, avendo per qualche tempo durato ad essere di così maravigliose generazioni feconda, in breve, quasi fatta vecchia e sfruttata, diventò sterile; e non avendo più forza da poter generare gli uomini e gli altri grandi animali perfetti, le rimase però tanto di vigore da poter produrre (oltre le piante, che spontaneamente senza seme si presuppone che nascano) certi altri piccioli animaletti ancora; cioè a dire le mosche, le vespe, le cicale, i ragni, le formiche, gli scorpioni, e gli altri tutti bacherozzoli terrestri ed aerei che da' Greci entoma zoa e da' Latini insecta animalia furono chiamati. Ed in questo convengono tutte quante le scuole, o degli antichi o de' moderni filosofi; e costantissimamente insegnano che infino al giorno d'oggi ell'abbia continuato a produrne, e sia per continuare quanto durerà ella medesima. Non son però d'accordo nel determinare il modo come questi insetti vengano generati, o da qual parte piovano l'anime in essi: imperocché dicono che non è sola la terra a possedere questa nascosta virtude, ma che la posseggono ancora tutti gli animali e vivi e morti e tutte le cose dalla terra prodotte, e finalmente tutte quelle che sono in procinto, putrefacendosi, di riconvertirsi in terra; e per possente cagione adducono alcuni la putredine stessa, ed altri la naturale cozione; e molti a queste cagioni, secondo la diversità delle loro sette e de' loro pensieri, ne congiungono molt'altre che attive ed efficienti appellano, come sarebbe a dire l'anima universale del mondo, l'anima degli elementi, l'idee, l'intelligenza donatrice delle forme, il calore de' corpi putrefatti, il calore dell'ambiente e del cielo, e del medesimo cielo il moto, la luce e le superiori influenze; non essendovi mancato chi abbia detto la generazione di tutti gli entomati esser fatta dalla virtù generatrice dell'anima sensitiva e vegetabile, della quale alcuni piccoli avanzi per qualche tempo dopo la morte rimangono ed abitano ne' cadaveri degli animali e delle piante; e mentre quivi da un calor debolissimo rattenute se ne stanno come in un vaso oziose e quasi addormentate, sopravvenendo il calore ambiente e disponendo la materia, si risentono quegli estremi residui d'anime e si risvegliano a dar novella vita a quella corrotta materia e organizzarla in foggia di proprio strumento.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Esperienze intorno alla generazione degl'insetti
di Francesco Redi
pagine 127

   





Epicuro Greci Latini