Riposi quest'uova separate e distinte in alcuni vasi di vetro ben serrati con carta, ed in capo agli otto giorni da ogn'uovo di color rossigno, rompendo il guscio, scappava fuora una mosca di color cenerognolo, torbida, sbalordita e, per così dire, abbozzata e non ben finita di farsi, con l'ale non ancora spiegate, che poi nello spazio d'un mezzo quarto d'ora, cominciando a spiegarsi, si dilatavano alla giusta proporzione di quel corpicello che anch'esso in quel tempo s'era ridotto alla conveniente e naturale simmetria delle parti, e quasi tutto raffazzonatosi, avendo lasciato quello smorto colore di cenere, si era vestito d'un verde vivissimo e maravigliosamente brillante; ed il corpo tutto erasi cosi dilatato e cresciuto che impossibile parea il poter credere come in quel piccolo guscio fosse mai potuto capire. Ma se nacquero queste verdi mosche dopo gli otto giorni da quell'uova rossigne, da quell'altre uova poi di color nero penarono quattordici giornate a nascere certi grossi e neri mosconi listati di bianco e col ventre peloso e rosso nel fondo, di quella razza istessa la quale vediamo giornalmente ronzare ne' macelli e per le case intorno alle carni morte; ed allora che nacquero erano mal fatti e pigrissimi al moto e coll'ali non ispiegate, come avvenuto era a quelle prime verdi che di sopra ho mentovate. Non però tutte quell'uova nere nacquero dopo i quattordici giorni; anzi che una buona parte indugiarono a nascere fino al vigesimoprimo: nel qual tempo ne scapparono fuora certe bizzarre mosche in tutto dalle due prime generazioni differenti e nella grandezza e nella figura, e da niuno istorico giammai, che io sappia, descritte; imperocché elle son molto minori di quelle mosche ordinarie che le nostre mense frequentano ed infestano; volano con due ali quasi d'argento che la grandezza non eccedono del loro corpo, che è tutto nero di color ferrigno brunito e lustro, nel ventre inferiore, il quale rassembra nella figura a quello delle formiche alate, con qualche rado peluzzo mostrato dal microscopio.
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