Del mese di luglio e di agosto, essendo il sole in Granchio, pestava ben bene il bassilico, e con esso così pestato spalmava, alla grossezza di tre dita, un tegolo rovente, lo copriva subito con un altro simil tegolo e stuccava le congiunture con loto fatto di sabbione e di sterco di cavallo; quindi metteva que' tegoli in cantina per lo spazio d'un mese, e poscia aprendogli vi trovava dentro gli scorpioni belli e nati, onde quel buon uomo se ne serviva a tutti quegli usi pe' quali gli scorpioni son bisognevoli nella medicina.
Un'invecchiata, ancorché falsa opinione, fa gran forza nelle menti degli uomini; perciò maraviglia non è se Jacopo Ollerio, medico di altissimo grido, nel primo libro della Pratica medicinale si credesse che, per aver soverchiamente odorato il bassilico, nascesse uno scorpione nel cervello di un cert'uomo italiano:
Forse era ver, ma non però credibileA chi del senso suo fosse signore.
E se l'Ollerio avesse dato fede a quel che del bassilico fu scritto da Galeno nel secondo libro Delle potenze degli alimenti, non si sarebbe lasciata scappar dalla penna una baia cotanto incredibile. Fu più di lui accurato ed avveduto, e però più commendabile, Giovan Michele Fehr citato nella Cammarologia del litteratissimo Sachs; imperocché, avendo letto in Galeno che dal bassilico non son generati gli scorpioni, volle con tutte le circostanze richieste farne la prova, e ritrovò che Galeno era veridico e tutti gli altri menzogneri, siccome lo sono ancora tutti coloro i quali affermano che non è solo il bassilico a saper produrre queste bestiuole, ma che le produce il crescione ed ogni sorta di legno fracido e corrotto; anzi Fortunio Liceto racconta che Jacopo Antonio Marta napoletano faceva nascere gli scorpioni dalla terra inaffiandola col sugo della cipolla; e un di questi forse, o qualsisia altro simile, era quel maraviglioso e gran segreto di cui fa menzione Avicenna.
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