Strabone similmente ed i talmudisti, citati da Samuel Bociarto nel Jerozoico, ne noverano di sette vertebre, e Nicandro pare che faccia menzione d'una certa razza di scorpioni che ne ha nove:
Sphonyloi enneadesmoi hyperteirousi keraies,
ancorché il di lui greco scoliaste, come eruditissimamente osservarono il Bociarto, il Gorreo e l'Aldrovando, dica in questo verso di Nicandro la voce enneadesmoi significare lo stesso che polydesmoi. Quindi soggiugne lo scoliaste: Oute oun dia to enneadesmous echein, hos phesin Antigonos, to enneadesmoi eipen, ou te dia to ennea spondylous, hos phesin Demetrios. Tous gar spondylous ho skoprios ou pleious echon ton epta horatai, alla kai autous spanious, katha phesin Apollodoros, cioè: usa la voce enneadesmoi, non perché gli scorpioni abbiano nove congiunture, come dice Antigono; né perché abbiano nove vertebre, come vuole Demetrio; imperocché non si vede mai scorpione che abbia più che sette vertebre; il che avvien di rado, per quanto scrive Apollodoro. E per prova di questo pensiero dello scoliaste molti pellegrini luoghi di vari scrittori apporta il Bociarto, i quali voi molto bene avrete veduti appresso quel grandissimo letterato, onde per brevità maggiore gli tralascio.
Non voglio già tralasciar di dirvi, che siccome tutti quegli scorpioni dell'Italia che da me sono stati osservati hanno sei sole vertebre o spondili o nodi nella coda, così parimente gli scorpioni dell'Egitto non ne hanno più di sei, come ho potuto vedere in alcuni che l'anno 1657 da quel paese furon mandati al Serenissimo Granduca mio Signore.
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