Vi è però tra gli egizi ed i nostrali non poca differenza: imperocché, quantunque e quegli e questi sien dello stesso colore nericcio, quegli d'Egitto son di gran lunga più grandi e più grossi di questi; ed avendo messo nelle bilancine uno di quegli d'Egitto, trovai che, così secco e netto da tutte le 'nteriora, pesava venti grani; ed uno di questi d'Italia, morto pochi giorni avanti, appena arrivava a cinque. Gli spondili o le vertebre della coda di que' d'Egitto son tutte quasi di lunghezza e di grossezza uguali tra di loro; ed appena si scorge che, quanto più son lontane dal dorso, più si allungano: ma negli scorpioni de' nostri paesi la quinta vertebra avanti al pungiglione è sempre il doppio più lunga di tutte l'altre.
Ho veduto un'altra spezie di scorpioni alquanto differente dalle due suddette, e me l'ha mandata dal Regno di Tunisi, dov'al presente si trova, il dottor Giovanni Pagni celebre professore di medicina nella famosa Accademia Pisana. Tutto 'l Regno di Tunisi produce fecondissimamente questi scorpioni, chiamati in lingua barbaresca akrab; ma particolarmente se ne trova un'infinita moltitudine in una piccola città, detta Kisijan; e son molto più lunghi e molto più grossi di que' d'Egitto. Ne pesai due de' vivi, e ciascuno di essi arrivò alla quinta parte d'un'oncia, ed è credibile che fossero smagriti e scemati di peso, essendo stati più di quattro mesi senza mangiare: uno de' quali vive ancora tre altri mesi dopo, non si cibando. Il lor colore è per lo più un verdegiallo dilavato e quasi trasparente, come d'ambra, fuorché nel pungiglione e nelle due forbici o chele, che son di color più sudicio e simile alla calcidonia oscura; la cuspide però del pungiglione è affatto nera.
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