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      E se certuni scrivono che da' semi aerei e volanti per l'aria e dall'immondizie putrefatte si generino i ragni, io non posso indurmi a crederlo se altra ragione non m'è addotta che quella la quale volgarmente suole addursi: che nelle case fabbricate di nuovo si veggono i ragni e le lor tele, anco in quegli stessi giorni che sono intonacate e che è stato dato loro di bianco; imperocché non potendosi fabbricar le case ed i palazzi in un batter d'occhio, come già ne' tempi antichi le fabbricavano Alcina ed Atlante, non è da farsi le maraviglie se tra' calcinacci, tra la polvere e tra l'immondizie, i ragni abbiano fatto i lor nidi e i lor covili, da' quali uscendo possano in un momento rampicarsi sopra qualsivoglia più alto muro ed in un momento ancora ordirvi e tesservi le lor tele.
      Un'altra favolosa generazione di ragni fu mentovata dagli autori e dataci ad intendere per vera; e tra essi Pietro Andrea Mattiuoli, secondato da Castor Durante, da Giovanni Bauino, da Enrico Cherlero, dal padre Atanasio Chircher e dal padre Onorato Fabri, afferma che le gallozzole delle querce non solamente producono vermi e mosche, ma ragni ancora, e soggiugne aver veduto assaissime volte per esperienza che tutte quante le gallozzole non pertugiate si trovano pregne di uno di questi tre animaletti, dalla differente natura de' quali ei ne cava un certo suo spaventevole pronostico, dicendo che se nelle gallozzole nasceranno le mosche, in quell'anno si ha da far guerra; se vi si alleveranno i vermi, la ricolta sarà magra, e se vi si troveranno i ragnateli, l'annuale sarà pestilente e contagioso.


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Esperienze intorno alla generazione degl'insetti
di Francesco Redi
pagine 127

   





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