Voi potrete considerarne le figure qui appresso, e tanto più volentieri ve le mando quanto che non credo che da alcuno scrittore, ch'io sappia, sia giammai stato badato a questo tal vizio o scherzo che sia.
(vedi figura 02.gif, figura 03.gif, figura 04.gif)
Ma perché tra questi animaluzzi, che il padre Chircher asserisce che nascono da' ramuscelli putrefatti del viburno e della codacavallina, egli ne porta la figura d'un'altra terza spezie che crede generarsi e dalle paglie e da' giunchi imputriditi, non vi sia noioso ch'io vi racconti quel che m'è avvenuto quest'anno ad Artimino, dove ne' boschi, tra le scope, ho veduti infinitissimi bacherozzoli di questa terza spezie, i quali da' contadini di quel contorno son chiamati cavallucci: mentre dunque io mi tratteneva colla corte nel mese di settembre alle cacce di quel paese, me ne furono portati moltissimi, e vidi che erano di due maniere: gli uni aveano il colore tutto verde con due linee bianche paralelle distese da' lati per tutta la lunghezza del corpo loro, e gli altri erano di color tutto rugginoso, o per dir meglio dello stesso color de' fuscelli della scopa. Tanto gli uni quanto gli altri hanno due cornetti in testa, composti di molti e molti nodi o articoli. I cornetti de' verdi son di color rossigno, ma gli altri della seconda razza son dello stesso colore, che è tutto 'l restante del corpo. Il lor capo è piccolissimo, minore d'un granello di grano, gli occhi son duri e rilevati e più piccoli d'un seme di papavero, e ne' verdi son di color rosso.
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Chircher Artimino
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