Che se tagliato o mano o gamba gli era,
La rappiccava, che parea di cera.
Or fin a' denti il capo gli divideGrifone, or Aquilante fin'al petto.
Egli de' colpi lor sempre si ride;
S'adiran essi, che non hanno effetto.
Chi mai d'alto cader l'argento vide,
Che gli alchimisti hanno mercurio detto,
E spargere e raccor tutti i suoi membri,
Sentendo di costui, se ne rimembri.
Se gli spiccano il capo, Orrilo scende,
Né cessa brancolar sin che lo trovi,
Ed or pel crine ed or pel naso il prende,
Lo salda al collo, e non so con che chiovi.
Piglial talor Grifone, e 'l braccio stende,
Nel fiume il getta, e non par ch'anco giovi.
Che nuota Orrilo al fondo com'un pesce,
E col suo capo salvo alla riva esce.
Così i nostri animaletti col capo rinnestato non solo continuarono a vivere tutto quel giorno, ma eziandio per cinqu'altri giorni continui, con molta maraviglia di chi non ne sapeva il segreto; e tanto più che in quello stato non solo si sgravavano de' soliti naturali escrementi del ventre, ma facevano ancora dell'uova: onde chi fosse stato corrivo a scrivere questo saldamento di teste, avrebbe potuto avere una gran quantità di testimoni di vista; ma avrebbe scritta una bella favola: conciossiecosaché quelle teste si rappiccavano a' lor busti perché da' busti gocciolava un certo liquor verde viscoso e tenace che, seccandosi, era cagione d'un saldo ricongiugnimento; ma le teste, ancorché 'l busto vivesse, non facean moto di sort'alcuna né mostravan segni di vita; ed i busti, senza 'l riunimento delle teste, continuavano a vivere que' cinque o sei giorni come se le avessero riunite: e se voi aveste la curiosità di vedere la figura di questi animaletti, senza cercarla nel Chircher o nel Jonstono, che la mette nella sua celebre Storia degl'insetti, tav.
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