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      Sul dorso si vede un mezzo cerchio di color d'oro, e la testa è listata per traverso d'una stretta fascia pur d'oro anch'essa, dalla quale si diparte una striscia simile più larga che va a coprire gran parte di quello spazio ch'è tra un occhio e l'altro: gli occhi son rossi, circondati d'una linea d'oro; l'ali son bianche, con certe macchie trasversali di color intra bigio e nero, così galantemente disposte che somigliano le penne degli sparvieri: sei sono i piedi, neri anch'essi e pelosi, e nelle congiunture toccati d'oro. E meglio potrete vederne la figura ch'io ve ne mando in questo foglio, nel quale è delineato il verme, l'uovo in cui si trasfigura il verme, e la moschetta che esce da quell'uovo, non solo nella naturale loro piccola figura, ma ancora in più grande e più distinta, conforme è mostrata dal microscopio d'un sol vetro.
      Differenti molto da i bachi delle ciriege son quegli che si trovano nell'avellane o nocciuole fresche; imperocché questi delle nocciuole hanno quasi la figura d'un mezzo cilindro composto di tanti mezzi anelli bianchi, col capo di color capellino e lustro: camminano con moto non molto veloce e con sei piccolissimi piedi situati in tre ordini vicin'al capo. Questi vermi, ancorché io v'abbia usata un'esattissima cura, non ho mai potuto vedere che si trasformino in animali volanti; onde può essere, come credo, che vivano e muoiano bachi, tali quali son nati. Io n'ho alle volte rinchiusi alcuni, i quali, così rinchiusi e senza mangiare, son vissuti lungo tempo, ed in particolare certuni che camparono dal dì venticinque di luglio fino a' dieci di novembre.


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Esperienze intorno alla generazione degl'insetti
di Francesco Redi
pagine 127