Cert'altri vermi di figura non dissimile, ma più grandi, rossi e pelosi, i quali qualche volta si trovano nelle barbe delle bietole rosse e ne' capi d'aglio, anch'essi campano, serrati ne' vasi, lunghissimo tempo; né si trasformano mai in altri animaletti con l'ali: ed è certo che uno di quest'ultimi, racchiuso in un piccolo alberelletto di vetro ben serrato con carta, visse dal principio d'agosto fino a tutto maggio. Se poi que' così fatti bachi delle nocciuole sieno generati dalla virtù prolifica dell'albero o pure vi sieno entrati per di fuori, non è così facile il determinarlo, imperocché, dal vedersi che quasi tutte l'altre maniere di frutti generano da per sé i vermi, parrebbe che anco il nocciuolo dovesse generargli; dall'altra parte potrebb'essere argomento non dispregevole che v'entrino per di fuora, l'osservarsi che tutte le nocciuole bacate, da cui non sia per ancora uscito il verme, hanno nel guscio un piccol callo, o porro o eminenza, che è forse la cicatrice del foro che è fatto dal verme allora quando, essendo esso verme piccolissimo e facendosi la strada pel guscio tenero della nocciuola, penetrò nella cavità di essa; ed il foro poi, col crescere e coll'indurarsi del guscio, andò restrignendosi e saldandosi, onde il verme, quando è ingrossato e fatto, se vuole uscirne bisogna che si faccia un nuovo foro più largo, il qual foro si trova in tutte le nocciuole dalle quali o è fuggito il verme o è in procinto di fuggirne. Io sto dunque in dubbio di quello che io debba credere, e non mi saprei risolvere, ancorché l'autorità d'un dottissimo filosofo mi faccia parer più credibile che i bachi delle nocciuole sien bachi venuti di fuora, e non generati dentro di esse; e questi si è il celebratissimo Ioachimo Jungio di Lubecca nelle sue Fisiche Dossoscopie, raccolte e stampate con note molto dotte ed erudite da Martino Foghelio amburghese, letterato di nobilissima fama, mio grandissimo amico.
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Ioachimo Jungio Lubecca Fisiche Dossoscopie Martino Foghelio
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