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      Quando tutti i bruchi si furon convertiti in crisalidi, il che avvenne la sera del sesto giorno d'agosto, mantennero questa figura fino alla vegnente primavera, ed allora verso 'l fine d'aprile nacquero le farfalle, e tutte della stessa razza, ma non tutte nello stesso giorno, siccome i lor bruchi in diversi giorni s'eran tramutati in crisalidi. Molte di queste farfalle, appena che furon nate, fecero le lor'uova, al numero per lo più dalle 35 alle 40, di color mavì smontato, con una sottil punta nera nel mezzo; ma perché elle non erano state fecondate da' maschi, perciò non vidi mai nascerne cosa veruna.
      Il dì venzei di luglio fu trovato a pascere sopra un susino un bruco di color rancio, così grosso e sterminato che pesava tre quarti d'oncia: era composto di tredici anelli, nel mezzo di ciascuno de' quali campeggiavano certe margheritine azzurre e pelose: nel primo anello, ch'è il capo, ell'eran sei, nel secondo erano otto, ed otto altresì nel terzo e nel quarto; ma nel quinto, mutando ordine, non eran più che sette; e dal quinto fino all'undecimo anello eran sei; nel duodecimo se ne vedeva quattro solamente, ma nell'ultimo nessuna. Oltre queste margheritine pelose, ogni anello aveva due macchie bianche circondate d'una linea nera. Lo stesso giorno de' venzei fece il bozzolo, il quale fu grossissimo di color di muschio, e pareva tessuto più tosto di setole ispidissime che della solita materia degli altri, ed era attaccato alla scatola così pertinacemente che senza violenza grandissima non poté strapparsi; ei non aveva però esternamente quella sbavatura di seta, come 'l bozzolo bianco tessuto dal bruco verde poc'avanti descritto.


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Esperienze intorno alla generazione degl'insetti
di Francesco Redi
pagine 127