Vi sono infin quegli animaluzzi estivi dell'osterie, che fastidiosi velocemente saltellano, e quegli che tra' capelli s'ascondono. Tirandosi l'esca fuor dell'acqua, vi si trovano spesso aggomitolati intorno; e questi si dice che la notte rompano il sonno a' pesci in mare; ed alcuni nascono in alcuni pesci, tra' quali si novera il calcide. Acciocché possiate più facilmente aderire all'autorevole sentimento di questi approvati scrittori, non voglio tralasciar di narrarvi che nel mese di marzo, intorno allo scoglio della Melloria, facendo cercar delle stelle marine e dei ricci, per rintracciarne le diverse maniere e l'interna fabbrica delle loro viscere, vidi alcuni animaluzzi attaccati fra le spine di molti di que' ricci, i quali animaluzzi aveano lo stesso colorito de' gamberi, e di figuramento e di grandezza eran simili ai porcellini o aselli terrestri, ancorché non avessero corna in testa, ma solamente due piccolissimi occhi neri e sessanta sottilissime gambe situate intorno al lembo della loro scorza: e tengo che di questi così fatti intendesse Aristotile nel cap. 31 del 5 libro della sua utilissima Storia degli animali. Pochi giorni dopo, tra' congiugnimenti dell'armadura d'una locusta di mare, trovai appiattato un altro insetto, che scorpion marino dicesi dal volgo de' pescatori.
(vedi figura 12.gif)
Se ciò fosse caso fortuito o avvenimento consueto, non ardirei farne parola; inclinerei nulladimeno a soscrivermi alla sentenza d'Aristotile affermante che gl'insetti aquatici non nascono dall'esterne parti de' pesci, ma son generati nel limo, che a mio credere è il nido in cui si depositano e si covano i semi degl'insetti.
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