E perché possiate conghietturare le proporzioni delle grandezze di queste bestiuolucce, quando l'ho fatte disegnare, mi son servito sempre d'uno stesso microscopio di tre vetri, lavorato in Roma da Eustachio Divini con lodevole e delicata squisitezza.
Coll'aiuto di questo solo microscopio son rappresentate tre differenti razze di formiche non alate che si trovano in Toscana: il punteruolo del grano; il bacherozzolo che rode i canditi e le droghe; quello che va pellegrinando tra' capelli e nel dosso degli uomini; quell'altro che si appiatta fra' peli dell'anguinaia; il pidocchio dell'asino, del cammello e d'un certo montone affricano venuto di Tripoli di Barberia, il quale di figura e di grandezza č simile a' castroni del Fisan e, come quegli, ha l'orecchie larghe e pendenti, e la coda sottile e lunga fino in terra; ma essendo armato di due gran corna e avendo il pelo pių lungo delle capre, pių grosso e pių ispido, si riconosce essere d'una razza differente da quella del Fisan. Nello stesso modo č disegnata la zecca del capriuolo e della tigre. La zecca del leone ha per appunto la stessa figura di quella della tigre, solamente differente nel colore e nella grandezza, essendo molto maggiore quella del leone; la quale č tutta di color lionato chiaro, eccetto in una parte del dorso, in cui si vede un gobbo di color tanč oscuro, e di questo stesso tanč č tutta colorita e tinta la zecca della tigre. Ho fatto ricercare se le tigri sieno infestate ancora da' pidocchi, ma non se ne son mai ravvisati; ed il simile dico di tutti quanti i leoni, pardi, orsi, icneumoni, gatti di zibetto e gatti selvaggi affricani, che con antico e real costume son mantenuti ne' serragli del Sereniss.
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