Il fegato non era un solo, ma due erano i fegati. Nel destro, che trovai esser maggiore del sinistro, tondeggiavano cinque rilevate vescichette, ciascuna delle quali racchiudeva un vermicciuolo della stessa razza di quegli impantanati nella cavità degl'intestini. La considerazione di questi tali Vermicciuoli mi diede impulso al presente Trattatello, in cui secondo l'occasione saranno tramischiate, per passaggio, altre minute Osservazioni intorno alle cose della Storia naturale. Ma torniamo ora al Serpentello da due capi.
      Ciascuno de' due fegati corredavasi della sua propria vena scorrente sovra di essi fegati per tuttaquanta la loro lunghezza: e se due erano i fegati, due necessariamente erano le borsette del fiele, non attaccate, o radicate in essi fegati; ma bensì collocate naturalmente in qualche solita distanza, conforme suol avvenire nelle Vipere e negli altri Serpenti che non anno piedi. Ho detto che non anno piedi, perchè nelle Lucertole, ne' Ramarri, e ne' Lucertoloni africani, ne' Camaleonti, nelle Salamandre acquatiche, negli Stellioni, che per altro nome a Firenze son detti Tarantole, ed in altri serpenti quadrupedi, la borsetta del fiele trovasi piantata tra i due lobi del fegato, ed altamente radicata in uno di essi lobi. In alcuni altri animali fuor della razza de' Serpenti ho osservata la borsetta del fiele non radicata nel fegato; e mi sovviene, che il Pesce Rondine (latin: Milvus, Milvago Plinij, Hirundo Rondeletij) la tiene piantata nell'intestino duodeno, e continuata al fegato per mezzo di un sottilissimo canaletto.