I due cervelli racchiusi nelle due teste apparivano d'uguale grandezza, e fabbrica; e le loro spinali midolle camminavano per le vertebre de' due colli ad unirsi in un sol tronco nel principio del dorso, fino all'ultima estremità della coda. Tav. prima Fig. 3.
Dopo che ebbi, per quanto mi fu possibile, osservate le viscere, restarono i rimasugli di esse, insieme col torso, e con la pelle, ammassati per alcuni giorni in una tavola, dove avendo incominciato a putrefarsi, posi mente una sera per caso, che quelle carni risplendevano allo scuro di una certa bianca, e pallida luce, la quale durò per quattro notti continue, e poscia appoco appoco svanì. Ho voluto tentare in questa State, se ancor le viscere, le carni, ed il grassume delle Vipere, e di altre Serpi non velenose producevano per avventura un tal'effetto luminoso; ma non mi è succeduto il poterlo mai vedere, per qualsiasi diligenza usatavi. L'ho ben veduto molte volte in diverse stagioni dell'anno nelle carni, nel grasso, e nell'ossa untuose di differenti maniere di pesci marini, e particolarmente nel Pesce Rondine, nel Delfino, nella Vipera di Mare, nella Sfirena, nella Tenia, nell'Aquila, nel Polpo, nel Calamaio, o Sepia, nella Lolligine ovvero Totano, nel Polmone marino, ed in molte altre generazioni di pesci, che per brevità tralascio, essendo cosa notissima la luce osservata in così fatti animali, che cominciano, morti che sono, ad imputridire, e corrompersi.
Quando questo Serpentello si morì, il che avvenne poco dopo il principio del mese di Febbraio, e la sua morte avvenne forse per gli strapazzi da me fattigli nel forzarlo a mordere alcuni animaletti, come appresso riferirò, ebbi campo di vedere, che morì prima la testa destra la mattina alle quindici ore, e la sinistra testa morì lo stesso giorno sett'ore dopo la destra.
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