Abate Bourdelot, ed al Sig. Alessandro Moro.
      Da quel che racconta un Autore Franzese, chiamato Louys de la Grive nel suo libro intitolato Antiparalelle des Vipères Romaines, & herbes Candiottes, stampato in Lione l'anno 1632. appresso Claudio, e Giovanni Castellard, pare che la vipera possa ammazzar col suo veleno infin otto giorni dopo che ella fu morta; e son queste esse le sue parole registrate a carte 77. del soprammentovato suo Libro, nel quale parla delle Vipere della Francia; e più particolarmente di quelle, che nascono nella Provincia Lionese: Ce qui est plus remarquable encor; En un serviteur Lorrain nommé Thiriet asses cognu de plusieurs en ceste Ville, pour avoir demeuré deux ans dans ma boutique; il fut curieux de savoir, si une Vipere morte, & gardée depuis huit jours, auroit ses dents. Il luy ouvre la gorge, et passant le doigt index dessus la dent, fut piquè simplement d'une piqueure, qui fut suivie de tous les accidents ordinaires, dont il fust mort dans sept heures, n'eust estè les remedes. Fin qui Luigi de la Grive; e sia appresso di lui la verità del racconto: ed io non ho molta difficultà a credergli, conforme egli vuole affermare, che le Vipere lionesi sieno le stesse stessissime, che le Italiane; anzi di buona voglia glielo credo, ed ho grande occasione, e molti motivi di crederglielo: ma non posso con certezza scrivere ed affermare se non quello, che da me medesimo ho veduto, ed osservato.
      Il giorno de' nove di Maggio, la mattina sulle undici ore, feci tagliare il capo a molte, ed a molte Vipere: un'ora, e mezza dopo, che furon morte, e che le teste erano di già rimase senza moto veruno, presi in mano un di quei capi, e con esso, spalancandogli la bocca, feci mordere un Colombo torraiuolo nella parte musculosa del petto, e calcai benbene il capo, acciocchè quel liquor giallo, che cova nelle guaine de' denti maggiori delle Vipere, potesse penetrar ben addentro nelle ferite della morsura; ed il Colombo se ne morì in poco meno di due ore.