Di tali glandule verminose non maggiori delle lenti, e de' granelli di grano ne ho vedute soventemente tra tunica, e tunica dello stomaco medesimo.
Da' Cacciatori del Serenissimo Granduca fu pigliata alle Tagliuole una Martora: nell'osservar le sue viscere io vidi, che il Rene destro era, secondo il solito, e naturale stato, non più grosso di una castagna: ma il Rene sinistro a prima fronte mi apparve sfoggiatamente cresciuto in foggia di una grandissima borsa. Aperta questa borsa, fatta dalle sole, e nude, e smunte sottilissime tuniche del Rene, in vece del parenchima di esso Rene, vi trovai raggruppato uno sterminatissimo Lombrico morto, lungo un braccio, e tre soldi di misura Fiorentina, e grosso quanto l'estremità del mio dito minore della mano, come nella Tav. nona Fig. prima se ne può considerar la figura, presa per appunto con le seste. Volendo far vedere agli amici così fatto verme, e temendo, che nel corso della notte non si rasciugasse, lo posi la sera in una catinella, nel di cui fondo aggiunsi qualche quantità di acqua di fiori di mortella; ma la mattina seguente l'osservai un poco assottigliato, ma nella lunghezza, il che è da considerarsi, così cresciuto che arrivava alla misura di un braccio, e due terzi, avendo imbevuta, e succiata una buona parte di quell'acqua di mortella.
Pochi giorni dopo nel Rene sinistro di un Cane trovai un Lombrico di lunghezza totalmente simile a quello della Martora, ma un poco più sottile: anco questo era morto, e conservava un colore di scarlatto vivissimo, e stavasene rinchiuso nelle tuniche del Rene di già consumato; e le tuniche eran diventate grosse polpute, e di sustanza, per così dire, glandulosa.
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