Ne' giorni che corrono tra 'l duodecimo ed il ventesimo di Febbraio, fatti pestare fiori di Giacinti bianchi, e di Giacinti turchini primaticci, gli riposi in differenti vasi di vetro, di bocca larga, e aperta, ed in altri simili vasi aperti riposi fiori turchini di Epatica, ovvero Erba Trinità dal fior doppio, fiori gialli di Farfara, fiori d'Erba Paralisis, o Primulaveris di fior turchino, fiori di Polmonaria, fiori di Clematide, o Vincapervinca, fiori di Elleboro nero, e fiori di Elleboro trifogliato. Non vi nacque mai animaletto alcuno, forse per la freddezza della stagione.
Il giorno 4. di Marzo, pestata nel mortaio di marmo con pestello di legno una buona quantità di Giacinti turchini, la divisi in quattro parti: due parti ne riposi in due alberelli di vetro, e gli lasciai aperti senza coprirgli con cosa veruna. L'altre due parti le distribuii in due caraffe, e col cotone turata la bocca del loro collo, la ricopersi con carta, e la fermai con buona legatura di spago, e tutt'a quattro questi vasi gli collocai insieme in una stessa stanza voltata a mezzo giorno sopra una stessa tavola. Dentro le due caraffe serrate non ho mai veduto nascere alcun verme, ne alcuna farfalla, ne altro animaletto volante. Per non avere a replicarlo a volta per volta, in tutte l'altre seguenti Esperienze di questo Diario, dico di nuovo, che lo stesso costantemente è sempre avvenuto in tutti gli altri fiori pesti, che ho tenuti in vasi di vetro serrati, ed ogni prova che ho fatta, l'ho fatta sempre ugualmente a doppio, e in vasi serrati, e in vasi aperti.
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