Ne' due soprammentovati alberelli aperti, dove erano gli altri Giacinti turchini, posi mente che il dì decimo di Marzo erano state depositate molte piccole uova di mosche; onde serrai subito con la carta, e da quell'uova poi cominciarono a nascere piccolissimi vermi che parve, che un poco ingrossassero, ma non continuarono; anzi il dì 22. erano tutti morti, ne mai più, in tutt'a due questi alberelli tenuti serrati, nacque animaletto veruno. Egli è ben vero, che nel principio di Maggio gli apersi; e perchè quella poltiglia de' Giacinti avea fatta nella superficie una crosta quasi rasciutta, la tolsi via; e continuando a tenere i vasi aperti, vi si posaron sopra frequentemente molti moscioni di quegli, che si aggirano intorno al vino, ed all'aceto, e perciò vi lasciarono le loro uova, dalle quali al tempo determinato uscirono altrettanti moscioni.
Il medesimo giorno quattro di Marzo suddetto feci la stessa prova con Giacinti bianchi, e vinati, ed avvenne lo stesso per appunto, che ho riferito de' Giacinti turchini.
Adì 12. di Marzo feci ammaccare altri nuovi fiori de' Giacinti. Il dì 20. vi osservai sopra de' vermi. Chiusi al solito i vasi colla carta; ma i vermi non vennero a bene, ne vi nacque alcuna Mosca, o Moscherino, o Moscone: onde il dì 20. di Aprile apersi di nuovo i vasi, acciocchè le mosche, o altri piccoli Volanti potessero pascolarsi sopra quei Giacinti, che si erano conservati molli e morvidi. Dopo tre giorni vidi nati de' vermi in tutti i vasi, che subito furon serrati, e dopo i consueti giorni nacquero di Maggio molte di quelle mosche che si aggirano intorno alle nostre mense; e tali mosche furono di due differenti razze, alcune maggiori ed alcune minori, come pure di due razze e di due differenti figure erano stati i vermi.
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