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      Nelle frondi de' medesimi Giacinti tuberosi avvenne talvolta il simile che ne' fiori, ancorchè non sempre; imperocchè il dì 29. di Luglio, sulle frondi pestate, subito vi furon fatte dell'uova, dalle quali nacquero moltissimi verminetti, che tutti appoco appoco si morirono, eccetto che uno, dal quale al tempo determinato scappò fuora una mosca torpida e sbalordita, che non si condusse mai a poter distendere le raggrinzate sue ali per poter volare, e si morì ventiquattr'ore dopo di esser nata: ma in tre altri vasi, in differenti giornate, ancorchè vi si vedessero i vermicciuoli, non ve ne fu mai alcuno che giugnesse ad essere visibilmente moscherino o mosca. Solamente in uno alberello pieno, il dì 7. Agosto, pieno dico di frondi e di gambi teneri di tuberosi ben pestati, vi furon partoriti subito due grandi mucchi di uova; onde, fatto serrare il vaso la mattina de' 9. di Agosto, vi apparirono molti e molti vermicciuoli, e il dì 26. tre mosche uscirono da' loro invogli, siccome ancora molti moscherini coll'antenne corte in testa, che subito tra di loro si unirono all'opera di nuova generazione; e di questi così fatti moscherini ne comparve una gran quantità nel corso de' due susseguenti giorni, e poscia nient'altro si vide.
      Adì 17. di Marzo pestai de' fiori bianchi di Leucoio con foglie di Draba; gli misi in un vaso di vetro, e lo tenni aperto dieci giorni; quindi lo serrai con la carta, e stette così serrato fino al duodecimo giorno di Maggio, e non vi nacque mai animaletto veruno; onde l'istesso giorno riapersi il vaso: e perchè i fiori si erano quasi totalmente rasciutti gli rammorvidai con l'acqua, e fra' pochi giorni le mosche vi fecero sopra moltissime uova, dalle quali nacquero vermi, che a suo tempo comparvero mosche ordinarie e di una sola razza.


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Osservazioni intorno agli animali viventi che si trovano negli animali viventi
di Francesco Redi
Tipi Pietro Marini Firenze
1684 pagine 162

   





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