Ed in vero potrei scrivere di essermi accertato che quelle pietruzzole inghiottite dagli uccelli non conferiscono alla loro nutrizione: imperocchè, in tempo di verno, rinchiusi in una gabbia un cappone senza dargli mai ne da mangiare ne da bere, e passati che furono cinque giorni interi si morì, siccome altri capponi tenuti pur senza mangiare e senza bere non vissero più che sette, otto e nove giorni. E pure, aperti i loro ventrigli, vi trovai in tutti una considerabile quantità di pietruzzole che aveano inghiottite prima che fossero rinchiusi, ed in tempo di così gran bisogno non si erano consumate ne passate in nutrimento. Ritentai la prova in un altro cappone, ed a questo somministrai continuamente acqua da poter bere, e nella cassetta della gabbia misi molte pietruzze numerate, acciocchè se vinto dalla fame volesse cibarsene, potesse farlo a suo piacimento: ma egli non le toccò mai, ancorchè ne' primi giorni della prigionia non facesse altro che bere ingordissimamente e con frequenza. Quattro giorni prima della sua morte allentò grandemente il bere, e finalmente, passato il ventesimo giorno, si morì. Ed un altro cappone, tenuto in chiusa con la medesima libertà di poter bere, arrivò a vivere ventiquattro giorni, ed io, dopo la lor morte, ne' ventrigli di tutt'a due trovai le solite pietre, conforme le avea trovate ne' primi, e conforme le ho trovate ne' ventrigli di alcuni Colombacci, che dopo aver campato senza cibo e senza bevanda chi dodici e chi tredici giornate intere, finalmente si morirono.
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Colombacci
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