Un'Aquila reale campò ventotto giorni senza mangiare; un'altr'Aquila simile, in tempo del sollione, ne campò ventuno. Ventuno ne campò parimente un Avoltoio, diciotto un Bozzagro, ed altrettanto una Albanella: e pure l'Aquila, l'Avvoltoio, il Bozzagro e l'Albanella e tutti gli altri simili uccelli di rapina non costumano d'inghiottir volontariamente le pietruzzole, siccome non le inghiottiscono molti altri uccelli che non anno corredato il ventriglio di quei muscoli così grossi e così forti, che si vedono ne' ventrigli de' Capponi, de' Fagiani, dell'Oche, dell'Anitre, de' Cigni, delle Grue e di altri uccelli che sogliono soventemente beccare i sassolini. Gli animali non muoiono così prestamente per cagione del digiuno, come crede il volgo. Tra' cani che ho fatti morir di fame, vi sono stati di quegli che, senza mangiare e senza bere, son campati trentaquattro e trentasei giorni. Un piccolo cagnuolo, ne' giorni più caldi della state, arrivò fino a venticinque giorni senza bere e senza mangiare; e molto più oltre sarebbe trascorso, se spinto dal gran rovello della fame non fosse saltato da un'altissima finestra. Un Gatto del Zibetto, che Jena odorifera fu chiamato da Pietro Castello Messinese, indugiò a morire dieci giorni, e un grossissimo Gatto selvatico ne indugiò venti. Venti giorni mi campò una
Gazzella. Un Tasso, in tempo di verno, campò un mese intero. I Topi domestici e campagnuoli possono poco soffrir la fame imperocchè, in molte prove che ne ho fatte, non son mai arrivati a tre giorni interi senza mangiare.
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