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      Se i Lombrichi, con lo stare infusi nella sua amarissima tintura, indugiano quattro giorni a morirvi, come può esser vero che la lor morte ne' corpi umani provenga dallo impiastrare il bellico con Aloè incorporato con fiele di bue e con aceto? Se l'Aloè cotanto amaro è così poco efficace, come potranno essere valorose le foglie verdi di Pesco, peste ed impiastrate con aceto sul ventre?
      8. Dioscoride, nel Cap. 101. del secondo libro, vuole che la decozione amara de' Lupini con ruta e con pepe cacci i vermi fuor del corpo; e che la stessa utilità si ricavi dal mangiare i medesimi Lupini amari, stati infusi e rinvenuti nell'acqua, e dal lambire o bere la loro farina mescolata col mele. Io so di certo che i Lombrichi terrestri, tenuti nella decozione amarissima de' medesimi Lupini, vi campano molti giorni.
      9. Vaglia però il vero; in una forte bollitura amarissima di Assenzio talora vi son morti in vent'ore, altre volte in ventiquattro, ed altre volte anno indugiato fino a trenta. Di più, avendo stemperata un poco di terra con la suddetta bollitura e ridottala in foggia di una tenera e lunga melmetta, tutti i Lombrichi che vi furono messi morirono in trent'ore. Talvolta, nelle bolliture più leggieri e nelle semplici infusioni, vi son vissuti fino in quarantott'ore.
      10. Di quel seme, che Semenzina o Seme santo appellasi nelle Spezierie, ne feci una buona e piena infusione nell'acqua comune calda, e per due ore la tenni a bagnomaria: e quando ella fu poi ben fredda, senza cavarne quel seme, vi misi quattro Lombrichi, i quali in sett'ore vi morirono.


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Osservazioni intorno agli animali viventi che si trovano negli animali viventi
di Francesco Redi
Tipi Pietro Marini Firenze
1684 pagine 162

   





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