23. Le suddette prove fatte col sal comune, col sal fossile di Etiopia e col sale pur fossile delle miniere di Vilisca, le rifeci col salgemmia, col Vitriuolo di Cipri e con l'Allume di Rocca, e tutte riuscirono come quelle. Il più possente è il Salgemma, ed ugualissimo al Sal comune; dopo del Salgemma è il Vitriuolo, e dopo del Vitriuolo è lo Allume di Rocca. Il Salnitro pareggia la forza anch'egli del Sal comune e degli altri Sali fossili.
24. Nell'acqua comune quasi bollente infusi per dodici ore in vaso di vetro una buona quantità di mercurio. In quell'infusione, raffreddata che fu, senza cavarne il Mercurio, misi quattro Lombrichi, i quali vi morirono nello spazio di vent'ore.
25. In un orinaletto di vetro da stillare riposi una buona quantità di Mercurio, in modo tale che fosse coperto altamente tutto il fondo. Sopra esso Mercurio posai un grossissimo Lombrico, il quale subito cominciò fortemente a divincolarsi ed a gittar molta spuma e molta viscosità, ed in ventiquattr'ore si morì tutto intirizzito e convulso. Replicai l'Esperienza con un altro Lombrico più grosso del primo: nel tempo delle ventiquattro ore non era per ancor morto, ma si conosceva mal vivo e tutto convulso; e così mal vivo e convulso continuò a vivere un altro giorno, e poscia morendo rimase come il primo intirizzito e indurito. Replicai l'Esperienza con sei Lombricuzzi minori. Fecero al solito molta spuma, e quattro di essi morirono in capo alle sedici ore; gli altri due un poco più grossetti indugiarono fino alle ventiquattro.
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