Le ho ben trovate in un pesce Aquila, di cui parlerò a suo luogo.
Nelle cacce dell'Ambrogiana fu ammazzato un Caprio, al quale, intorno al Rene sinistro, si era raggruppato un grande e duro ammassamento glanduloso che racchiudeva da tutte le bande non solamente esso Rene sinistro, ma ancora tutti i più grossi canali sanguigni del ventre inferiore. E tale ammassamento glanduloso era così sterminato che arrivava al peso di cinque libbre, ed oltre al racchiudere il Rene racchiudeva ancora in se stesso sei grossi sacchetti, alcuni de' quali eran grossi quanto una noce, ed altri molto maggiori e tutti, nella cavità delle loro doppie tuniche, contenevano una materia di color filigginoso e di sustanza e consistenza simile alla manteca: e tra questa materia stavano raggruppati tanti e tanti sottilissimi Lombrichetti di differenti lunghezze, che arrivai a contarne fino in quattrocento. Per altro il caprio era bello e grasso, con tutte l'altre viscere nel loro stato naturale; e fin nel Rene stesso, racchiuso in quello sterminato gladuloso ammassamento, non appariva ne pure una minima magagna.
Gli Esofaghi de' Lupi, de' Tassi, degl'Istrici, de' Leoni e de' Cani gli ho trovati qualche volta esternamente bernoccoluti di certi bitorzoli glandulosi di varie grandezze, pieni di minuti e rossi Lombrichetti, anch'essi di diverse grandezze. Ma non meno che negli Esofaghi suddetti, sotto la prima esterna tunica degli stomachi delle Volpi ho veduto soventemente grandi e folti mucchi di grosse glandule abitate ancor esse da que' medesimi Lombrichi.
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