I quali piccoli Reni in alcuni animali sono numerosissimi a segno tale, che in un sol Rene di un Delfino, il qual Rene pesava nove once, ne ho contati trecensettantuno, e nel Rene compagno ne numerai infine in trecentottanta, e tutti corredati delle loro proprie tuniche, e de' propri canali sanguigni, e de' propri canaletti ureteri che con molte sottili ramificazioni s'impiantano nel tronco principale degli ureteri maestri. I quali, scorrendo da capo a piede per tutta la lunghezza interna de' due Reni, ed usciti fuor di essi Reni, camminando solitari per lo spazio di sedici dita traverse, s'impiantano nel principio del collo della vescica urinaria e, proseguendo tra tunica e tunica il lor cammino, sboccano nell'interna cavità del collo di essa vescica ciascheduno de' quali con la propria apertura vicinissima l'una all'altra, senza rilevarsi in papille o capezzoli, conforme ho osservato che si rilevano in due grossi capezzoli gli ureteri della Tartaruga marina, allora quando sono penetrati internamente nell'orlo estremo del collo di essa vescica, la dove ella con una ben larga foce sbocca nell'interno della cloaca dell'intestino retto. In somma, ancorchè tante parti del da me nominato Delfino fossero verminose, nulla di meno i Reni veri non erano verminosi, ma solamente apparivano alcuni bitorzoletti o vescichette piene di vermi sull'esterna superficie de' due Reni succenturiati, che sono della stessa sustanza e colore de' Reni veri, ed anno una interna e manifesta cavità, divisa in alcune cellette: ma non si distinguono evidentemente in globetti, conforme si mirano scompartiti i Reni veri.
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