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      Presso la quale, visto passarmi d'innanzi un sacerdote, mi feci a richiederlo se mai fosse in quella alcun che da ammirare
      - Certo, rispose; questa è la chiesa che fu occasione all'insigne miracolo dell'ostia eucaristica, il 6 giugno del 1453.
     
     
      XIV.
     
      Mi strinsi volentieri in conoscenza con quel sacerdote per raccorre notizie religiose da aggiungere alle guerresche d'Exilles. Era egli il buon curato del paese, e mi diede a leggere in un opuscolo quanto segue10:
      «Correva l'anno 1453, e Renato, duca d'Angiò, disegnava calare in Italia con tre mila e cinquecento cavalli, quando Ludovico, duca di Savoia, gli contrastò il passo ne' suoi Stati. Per questa opposizione e per certi altri dissapori, tra Ludovico ed il Delfino di Francia, i paesi limitrofi dovettero andar soggetti a frequenti trambusti. Messi furono a sacco alcuni villaggi sul confine degli Stati savoiardi verso il Delfinato, fra' quali Exilles, o Issilie, ultima terra della provincia di Susa. Avvenne ora, che ritornando cert'uni da quella guerra, passarono per Torino il sei di giugno, circa l'ora ventesima dei giorno, conducendo seco sur un mulo le spoglie del saccheggiato Exilles, fra le quali si celava la sacra pisside ed ostensorio tolto alla chiesa parrocchiale di quel paese. Giunti di rimpetto alla chiesa allora dedicata a San Silvestro, ad un tratto il mulo si ferma, stramazza al suolo, nè punto valgono a smuoverlo le minaccie e le percosse. Si apre di per sè stessa la salma, fuori ne svola l'ostensorio contenente l'ostia santa, ed in alto poggiando, d'insolita luce risplende.


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La Dora
Canti e prose
di Giuseppe Regaldi
Tipogr. Sebastiano Franco Torino
1864 pagine 263

   





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