Al sommo della nicchia si legge:
Questa è Adelaide, cui l'istessa Roma
Cole, e primo d'Ausonia onor la noma.
Le quali parole fanno ricordare il grande ossequio che Adelaide portò a papa Gregorio VII, corrucciata con lo suocero, l'imperadore Arrigo IV; nè ben saprebbesi se più la movessero gli oltraggi fatti da lui alla infelice consorte Berta o le ingiurie da lui inferite alla combattuta Chiesa.
VI.
Usciti dalla cattedrale si aggirarono per le vie, e chi si fermò ne' portici ad ammirare un bell'affresco della Sacra Sindone, chi considerò la strana vicenda delle umane cose innanzi alla casa con finestroni di gotico stile, già abitata dal cardinale delle Lancie, ed ora da Norberto Rosa, fiancheggiata da una torre antica su cui sorge la campana del Comune. Parecchi chiedevano dell'antica chiesa a Santa Maria, che per aver sul campanile un bidente, diede credito alla favola che un tempo fosse delubro a Nettuno; nè si passò senza pietosi ricordi innanzi alla cadente chiesa ed all'abbandonato chiostro di S. Francesco, che rammentano il passaggio del Santo di Assisi, e Beatrice, consorte del conte Tommaso, che edificava quel pio ospizio per compiacere al piissimo uomo. Il chiostro fu soppresso nel 1800: la chiesa rimase deserta di frati e di preci, e neanco fu conservato all'attiguo giardino il memorabile cipresso che nel 1214, secondo la tradizione, vi piantava di sua mano il Beato di Assisi.
VII.
A poco a poco si andò diradando la eletta comitiva, perocchè molti per l'inaugurata via tornavano alle domestiche pareti.
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La Dora
Canti e prose
di Giuseppe Regaldi
Tipogr. Sebastiano Franco Torino 1864
pagine 263 |
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