....... Dell'arduo muroChe Val di Susa chiude e dalla Franca
La Longobarda signoria divide.
Ed io aggiungerò che anche oggidì sussistono, e che li ho percorsi dal Pirchiriano al Caprasio. Furono discoperti parte nel costruirsi la strada ferrata e parte dai contadini nel dissodare la terra. Soltanto non appariscono tracce ai pie' del Caprasio, forse nascoste da materiali sovrapposti nell'innalzamento che a più riprese si fece di quel suolo divallato. A pochi passi dal villaggio di Chiusa, il comune addossò alla montagna una grossa muraglia sopra quella de' Longobardi, per far argine agli straripamenti del torrente detto il Rio; e lo spazio d'un miglio circa di lunghezza, che separa i due opposti monti Pirchiriano e Caprasio, dai naturali del luogo viene per antonomasia appellato Le Mura, certo per ricordanza dell'arduo muro longobardo. Così mi affermarono abitanti del Pirchiriano di ciò richiesti, e per ultimo su la riva sinistra della Dora interrogai un contadino; ed egli pure rilevando il capo fra le pannocchie del suo campicello, e colla destra callosa accennando al dosso rossiccio del monte Caprasio ed alle tracce poco distanti delle antiche Chiuse:
- Questi luoghi si chiamano le Mura, mi rispose.
Ed io esultante al pari di Châteaubriand, quando lunghesso l'Eurota spronava il suo cavallo fra i discoperti ruderi di Sparta, guardava le macerie dell'arduo muro non per anco avvertite dai moderni itinerarii, razza oziosa di libri che ripete e non aggiunge; e varcando la Dora su d'un ponte di legno, tra il fracasso delle acque scorrenti, mi parve col Manzoni di udire il vincente Carlomagno che tonasse:
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La Dora
Canti e prose
di Giuseppe Regaldi
Tipogr. Sebastiano Franco Torino 1864
pagine 263 |
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