Lascio agli archeologi le indagini intorno a tale asserto, e lascio di buon grado a Gaudenzio Claretta33, zelante illustratore di quei luoghi, il provare che la leggenda Jam venit non è sancita dalla critica. Con affetto io mi volgo all'altra scritta, Asilo infantile, che spicca sulla facciata di un bel fabbricato con verone di ferro.
Quell'Asilo fu aperto colla rendita di circa tre mila lire, che si traggono da legati ed azioni di soscrittori. Il teologo prevosto Arduino donò a tale scopo quarantaquattro mila franchi, e il Cav. G. B. Franco concesse per alcuni anni gratuitamente l'uso d'una sua casa al pio instituto.
Il teologo Morelli, additandomi quella scritta, ben altrimenti che col Jam venit della cattedrale, mi prediceva la futura vita intellettuale di quattrocento fanciulli di ambo i sessi, che si sarebbero accolti nell'Asilo, diretto da tre monache dell'instituto Cottolengo.
Per tal modo le manifatture di ferro, le concie di pelli, le filature di seta e le cartiere, mantenute dalla forza motrice del Sangone, industria e ricchezza di Giaveno, saranno frequentate da operai onesti e intelligenti.
Queste osservazioni io faceva nella principale cartiera del Cav. G. B. Franco, fra cento operai, presso la bellissima macchina ivi posta fin dal 1839; e perchè l'esempio di Giaveno trovasse imitatori, queste cose io ripeteva tornando dal Sangone alla Dora per visitare un antico Asilo di carità cristiana.
XXVI.
S. Antonio di Ranverso.
Tra Avigliana e Rivoli, vicino a Rosta, è un luogo che fu chiamato Rivo Inverso, e che oggidì, per le alterazioni che il volgo e il tempo vengono portando ai nomi propri, è detto Ranverso.
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La Dora
Canti e prose
di Giuseppe Regaldi
Tipogr. Sebastiano Franco Torino 1864
pagine 263 |
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