Aggiungerei anco che i cenobiti Antoniani, tenendo appeso il campanello alla gruccia del lungo bastone, forse avvertivano li ammorbati di fuoco sacro, come i monaci del S. Bernardo i viandanti smarriti fra le grosse nevi di quell'alpestre passaggio. -
Si aderisca all'opinione del Cappellano o a quella dell'Abate francese, poco importa. Certo si è che il T è segno caratteristico degli Antoniani, per cui nel monumento di Ranverso sulle guglie intorno al frontone della chiesa, e su quelle dello spedale e del campanile sorge il simbolico anagramma in ferro; è scolpito sui quattro lati nel dado del piliere in piazza, ed è dipinto nella facciata della chiesa, e su gli stemmi lungo i vasti corridoi del monistero. Tutto colà ricorda i pietosi spedalieri coll'anagramma T proprio di quell'ordine benefattore. -
XXXIV.
Ci appressammo ad ammirare l'icona dell'altar maggiore, monumento della pittura italiana in Piemonte. L'icona è formata da vari quadri dipinti sul legno col fondo in oro, e tramezzati da ricche scolture in legno dorate; il quadro di mezzo rappresenta la Natività di nostro Signore con a destra i santi Antonio e Sebastiano, e a sinistra S. Rocco e S. Bernardino da Siena, che predicò in quella chiesa l'anno 1443. Nella base vi sono quindici piccoli quadri che ritraggono fatti relativi alla vita di S. Antonio.
Il prete francese, compreso d'ammirazione, mi chiese del nome dell'autore di quella mirabile icona.
- Alcuni la vogliono lavoro del Macrino d'Alba, altri del Gaudenzio Ferrari: io risposi, come aveva letto in qualche memoria.
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La Dora
Canti e prose
di Giuseppe Regaldi
Tipogr. Sebastiano Franco Torino 1864
pagine 263 |
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