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      Quella scabra salita fu agevolata dal conte Cays e da altri divoti, e decorata di quindici cappellette, che in tela rappresentano le stazioni della Via Crucis. Due delle cappelle furono fatte costruire dalle nostre Regine, ricordate nel Musinč per atti di evangelica pietą. Raccogliendo queste notizie, erravo nei pensili giardini del castello fra cedri ed ulivi, e per viali di cipressi; e presso un salice carezzato dal murmure soave di acque cadenti, salutavo ver occidente il regale castello di Rivoli e ad oriente gli ubertosi piani di Torino chiusi dal colle di Superga.
      Mi accommiatai dal conte ospitale, e nel suo cocchio traversata la valle, giunsi nuovamente alle acque della Dora.
     
     
      XLI.
     
      Alpignano.
     
      Case modeste vidi lungo le due sponde del fiume, e per erbosi clivi in gran copia acque spumanti che mormorano e biancheggiano fra le ruote di un molino ed entro grotticelle coperte di musco e di edera, e una fucina di ferro che mi assordava coi ripetuti colpi del maglio, e un antico ponte a tre archi, rifatto nel 1740, onde si varca la Dora, e presso al ponte un grosso masso di roccia, il quale, al dir del volgo, nella notte dell'Epifania fa tre giri intorno a sč ben sensibili a chi ardisse in quella notte stare sopra quel masso dove apparvero i tre Re magi. Queste sono le vedute e queste le leggende che trovai in Alpignano appič del verde poggio, in cui fra gli olmi, i frassini e i platani, e fra ogni sorta di fiori si aderge il maestoso castello, sotto cui anco uomini savi credettero sepolto un ricchissimo tesoro.


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La Dora
Canti e prose
di Giuseppe Regaldi
Tipogr. Sebastiano Franco Torino
1864 pagine 263

   





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