Vi ha la maga Melissa con uno spettro appiè della tomba, donde un organo spande musiche misteriose. La grotta acquista solennità eziandio da notturni augelli, dal busto del re Arturo e dal ritratto dell'Ariosto, a cui sulla parete l'artista consacrò versi di grande ammirazione.
Se il gran Lodovico, fra i centomila volumi della preziosa biblioteca ferrarese, sorgesse per poco dal suo marmoreo sepolcro e si trasportasse nelle nostre valli subalpine, piene delle memorie di Carlo e dei paladini da lui cantati, cred'io che si piacerebbe di trovare nel fantastico castello di Alpignano rappresentate sì al vivo le facili ed insuperabili sue ottave!
XLIX.
Pianezza.
Il geologo Michele Lessona, che sulle sponde del Nilo mi accompagnò alle celebrate Piramidi, se da Alpignano per amena passeggiata sulla riva sinistra della Dora mi avesse accompagnato a Pianezza, certamente l'amico delle Piramidi mi avrebbe tosto condotto in mezzo al paese al Rocco, alla pietraccia sterminata da lui non ha guari descritta in un'appendice di giornale40; mi avrebbe guidato alla cappelletta di S. Michele che vi sta sopra, ragionando di storia naturale in cui è versatissimo, e svolgendomi le applaudite opinioni del professore Bartolomeo Gastaldi intorno a certi massi enormi nella valle della Dora, mi avrebbe dato una faconda e piacevole lezione intitolata: I massi erratici.
Io non ebbi sì lieta e desiderata ventura. Mi accompagnò invece all'arduo Rocco il conte Mariano X, non professore di scienze naturali come il Lessona, ma che poteva esserlo di sperimentata galanteria nel bel mondo.
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La Dora
Canti e prose
di Giuseppe Regaldi
Tipogr. Sebastiano Franco Torino 1864
pagine 263 |
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