È del Blanchetti quel palagio su cui si alza la cupola di foggia chinese, che contrasta col prossimo campanile della chiesa del Nome di Maria. Nella medesima direzione a tramontana sui verdi campi biancheggia l'antico santuario di S. Pancrazio, distante un miglio. Ma tu, illustratore di castelli diroccati, sei tratto ad ammirare qui presso la casa del barone Massara di Previde, la quale ha torre rosseggiante ed è dipinta con apparenza di recente rovina.
Potrei accennarti altri eleganti edifici, ma nessuno più sontuoso della villa Lascaris, la quale a ponente del paese ora andremo a visitare accosto alla chiesa parrocchiale, il cui campanile è l'antica torre del Comune che ti si presenta cerchiata da folte selve. -
Ringraziai l'amico Mariano della descrizione e dell'aiuto datomi nello scendere per la rupe discoscesa, mentre ci deliziava armonica voce di donna che nella vicina abitazione disposava note soavissime al suono del pianoforte.
LI.
La magnifica villa edificata sui baluardi del rovinato storico castello di Pianezza fu dei marchesi Lascaris di Ventimiglia, sangue degli imperadori d'Oriente.
Agostino, l'ultimo marchese, la decorò di arredi, giardini e dipinture. Dal Morgari, valente artista subalpino, fece in essa ritrarre a chiaroscuro fatti militari della R. Casa di Savoia, e uomini illustri d'Italia; e nel 1835 legava la sontuosa villa a monsignor Fransoni arcivescovo di Torino ed a' successori suoi nel seggio episcopale. Ora, da alcuni anni, la villa è in custodia del R. Economato ecclesiastico; epperciò al sommo della porta che mette negli appartamenti, sotto il busto del donatore, si legge in lettere incise e dorate nel marmo:
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La Dora
Canti e prose
di Giuseppe Regaldi
Tipogr. Sebastiano Franco Torino 1864
pagine 263 |
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