Sorgente da folte selve, quella bruna torre veduta da lontano pareva che al sommo portasse un vaso enorme di fiori e frutti. In cima del torrione ai quattro angoli trovai quattro aceri cresciuti a maraviglia: tre erano imbozzacchiti come molti alberi delle schiatte feudali; uno reggeva agli anni.
Il sole mi dardeggiava, e l'acero vivo avviticchiato dai tralci di vite vergine mi proteggeva della sua ombra, mentre io guardandomi intorno, pensava a certe reliquie di reggimento feudale rimaste a Collegno, nei quaranta franchi che il Comune pagava alle guardie, e negli ottocento franchi di canone al conte del castello.
Forse ogni resto di feudalismo cessò ora che eziandio la vecchia torre spogliata degli aceri perdette il bruno aspetto del medio evo e si volle ringiovanirla coll'imbiancarla.
«Il secolo si rinnova, e si deggiono operare grandi riforme», andavasi ripetendo sul Bosforo ai tempi del sultano Mahmud: e il sultano, volendo provare di essersi posto a capo delle civili riforme, cominciò dal far imbiancare le moschee e spogliarle de' vecchi arredi, anche preziosi, per sostituirvi i nuovi, talvolta di poco valore.
Così fra noi, «Il secolo si rinnova», si va gridando, e s'imbiancano gli atrii storiati de' santuari, s'imbiancano le brune torri del medio evo, e nella mia Novara si è atterrata la vetusta cattedrale di arte cristiana, per erigervi invece una chiesa di arte profana.
LVII.
Non coll'imbiancare o col rovinare antichi monumenti si rinnova efficacemente il secolo, sì bene col far prosperare le arti, le industrie ed i commerci.
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La Dora
Canti e prose
di Giuseppe Regaldi
Tipogr. Sebastiano Franco Torino 1864
pagine 263 |
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Collegno Comune Bosforo Mahmud Novara
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