La meschinella si è qui ridotta, o a meglio dire, è stata qui chiusa, perchè i monelli di Torino dandole la baia e facendone strazio l'avevan resa furiosa.
- Infelice!
- Oh sì, infelice! - Oh veda, veda que' due, che vengono in qua a passi gravi e lenti, brontolando e guardando gli altri con atteggiamento di protezione.
- Li vedo.
- Costoro sono i più cari matti del mondo. L'uno di loro pretende di essere Pio IX, e l'altro Vittorio Emanuele II.
- Oh!
- Ma non sono.
- Lo vedo.
- E vorrebbero darla ad intendere a me, anche a me! (e alzava la voce) a me! (e si faceva rosso in viso) a me che sono il Padre Eterno, e dovrò definire le loro controversie! -
In così dire sbarrò gli occhi, rizzossi in punta de' piedi, squassò la testa, e fece stranamente ondeggiare la barba ed il crine.
Io mi strinsi, allontanandomi dal verde poggio, presso il dottore Filippa, che gentilmente mi accompagnava, e lasciai nel suo Eden il Padre Eterno.
LX.
Nell'allontanarmi, domandai al dottore Filippa se in quel manicomio fosse qualche uomo di lettere; ed egli rispondendo affermativamente, mi condusse in una stanza, ove mi sentii stringere il cuore da grave angoscia.
Colà, appoggiato ad un guanciale, vidi un professore pallido, e stravolto gli occhi. Egli è giovane, sposo e padre. Infelice! Ha perduto la mente! Egli mi conobbe e mi chiamò per nome. È il professore Bongiovanni di Possano, che insegnava lettere italiane nel Collegio militare di Asti.
Era tranquillo il Bongiovanni, e mi disse che presto sarebbe uscito di colà per tornare all'insegnamento, non della letteratura italiana, ma della musica; ed entrò in certi discorsi intorno all'arte de' suoni, che accennavano a nobili studi turbati da infermità mentale.
| |
La Dora
Canti e prose
di Giuseppe Regaldi
Tipogr. Sebastiano Franco Torino 1864
pagine 263 |
|
|
Torino Pio IX Vittorio Emanuele II Padre Eterno Filippa Eden Padre Eterno Filippa Bongiovanni Possano Collegio Asti Bongiovanni
|