VI.
L'augusta cittą della Dora meritossi tanta gloria segnalandosi nelle guerre de' tempi antichi e de' moderni. E per vero fu maravigliosa Torino in due memorabili assedi de' secoli xvii e XVIII.
Negli anni 1638 e 1639 nacque guerra per la reggenza degli Stati di Carlo Emanuele II affidata a Cristina di Francia, madre del Duca fanciullo, e contesa dai Principi Tommaso e Maurizio, i quali, cognati della donna e zii dell'infante, volevano entrare nella pubblica amministrazione per impedire che la Francia se ne impossessasse colle scaltrezze del superbo Cardinale di Richelieu. Questa discordia di famiglia fu accompagnata da invasione straniera. Un esercito francese sosteneva la Reggente, uno spagnuolo i Principi. Questi occuparono la cittą, i Francesi tennero la cittadella.
Erano i Francesi capitanati dal conte di Harcourt, gli Spagnuoli dal marchese di Leganes, il quale, anzichč espugnare la cittadella di Torino, come il Principe Tommaso desiderava, distrasse parte del suo esercito, e lo condusse a Casale ch'era tenuta dai Francesi, e ben munita e guardata. Il 29 aprile 1640 fu data gran battaglia con rotta degli Spagnuoli.
L'Harcourt, baldo della vittoria ottenuta in Casale, strinse d'assedio Torino, in cui s'era chiuso il valoroso Principe Tommaso, deliberato di difenderla sino agli estremi. L'accanimento de' soldati da ambe le parti fu smisurato e crudele. Ventinove sortite tentate e rintuzzate, assalti feroci, carnificine da ambe le parti. I contadini si levavano da ogni banda, ma indarno, contro ai Francesi; i cittadini difendevano in armi i loro bastioni e la indipendenza dello Stato.
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La Dora
Canti e prose
di Giuseppe Regaldi
Tipogr. Sebastiano Franco Torino 1864
pagine 263 |
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