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      Fra Collegno e Torino sono le derivazioni che recano l'acqua alla città, e che servono alla fabbricazione delle canne da fucile, e di altre armi da guerra, alla preparazione delle polveri, ai molini civici, di cui 28 ruote idrauliche apprestano il pane ai cittadini e a' forestieri. Un altro canale, tratto dalla sinistra del fiume sotto a Torino, serve alla fabbrica de' tabacchi e della carta ne' vasti edifizii del Parco.
      La Dora Riparia a Torino si valicava sopra un meschino ponte di legno sorretto da pile di mattoni. Regnando Carlo Felice (1823), nacque il pensiero di far cavalcare quel fiume da un ponte di pietra, che rendesse fede dell'avanzamento dell'arte in Piemonte; e fu recato ad effetto nel 1830.
      L'ingegnere Carlo Mosca, oggi Senatore del Regno, lo architettò e lo condusse a buon termine, illustrando la sua patria e sè stesso con quell'opera insigne. Passate le piazze Milano ed Emanuele Filiberto, si entra nella via per cui si valica il fiume sul mirabile ponte d'un solo arco di cerchio con 45 metri di corda e 5,50 solamente di saetta. Miracolo dell'arte, che l'intelligente cerca ed ammira, perchè mole sì bella e di tanto ardimento è della massima solidità.
     
     
      XIV.
     
      Senza dubbio l'augusta città della Dora, ampliata e raddoppiata di popolo nel corrente secolo, è cresciuta in fiore più d'ogni altra italiana, ed ha fatto il più glorioso progresso.
      Uno degli amici torinesi, ai quali soglio leggere le mie pagine della Dora, a questo punto mi disse:
      - Ora aspetto da te più che un cenno delle nostre belle chiese.


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La Dora
Canti e prose
di Giuseppe Regaldi
Tipogr. Sebastiano Franco Torino
1864 pagine 263

   





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