Ma figlio di una Sellon, parente al fisico De La Rive, sino dall'infanzia in consorzio con uomini di culti diversi, e addetti alle scienze ed al commercio, apprese le forze vive dell'età moderna: ed aspirando a dirigerle, invece di ristarsi nell'ozio uggioso dell'aristocrazia, egli si fece capo della borghesia intelligente ed operosa.
«Nel Conte Camillo, nell'uomo che riformava il sistema daziario e partecipava alle grandi imprese dell'industria, nell'uomo che, amando il governo libero, promoveva la riforma della legislazione penale e aboliva privilegi ecclesiastici, tu non ravvisi il figlio dell'antico vicario politico di Torino, il nipote di tanti governatori, prelati e cavalieri dell'Annunziata che costituiscono la maggior gloria della sua famiglia paterna, ma vi ravvisi meglio colui che per metà cittadino di Ginevra, sulle rive del Lemano avea raccolto le recenti tradizioni di Rousseau, della Staël, di Beniamino Constant, del Guizot, del Duca di Broglie; insomma il nipote del celebre Sellon, che esercitò nobilmente la Banca, ed era legato in amicizia cogli uomini che prepararono la Rivoluzione del 1830 in Parigi».
XXVII.
Accanto al castello sorge la chiesa parrocchiale di Sàntena, fatta costruire nel 1712 dal conte Carlo Ottavio Benso e da lui dedicata a Maria Vergine, come dice una lapide della domestica tribuna che guarda nel tempio. In quella tribuna veggonsi eziandio le immagini dei santi Francesco di Sales e Amedeo di Clermont; inoltre l'iscrizione, in cui l'edificatore della chiesa ricorda il suo fratello Agostino Maurizio, cavaliere di Malta, che segnalossi nell'espugnazione dell'isola di Scio, e mentre faceva sua una nave di Corsari, toccò una ferita, onde, giovine di 27 anni, morì nel 22 luglio del 1694. Vi si legge pure altra iscrizione che onora Luigi Benso, cavaliere Gerosolimitano.
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La Dora
Canti e prose
di Giuseppe Regaldi
Tipogr. Sebastiano Franco Torino 1864
pagine 263 |
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