Alle pareti sono appese ghirlande e scritti che il Comitato Veneto, Società di operai, Collegi nazionali e frequenti pellegrini tributarono al sepolcro del Conte Camillo.
Mi fu detto, che in una delle nicchie della cappella sarà collocato il busto in marmo del nipote Augusto, commesso al Vela; che in mezzo al tempietto si ergerà un monumento degno del Conte Camillo e dell'erede; e che, a maggiormente decorare il tempietto funerale, la porta, ora di legno, sarà fatta di bronzo e fusa secondo il disegno del Marochetti.
Sia lode a chi sì nobilmente decorerà quel pio luogo, in cui molta è la frequenza de' pellegrini nostri e forastieri, fra i quali vien ricordato il Russo Stefano Sivereff, membro e consigliere ordinario dell'Accademia di Pietroburgo, che nel 1861 insieme col suo giovane figliuolo andò a prostrarsi innanzi al sepolcro del Conte Camillo.
E noi tutti Italiani prostriamoci addolorati e riconoscenti. Nelle principali nostre città in onore di lui furono celebrate solenni esequie, recitati funebri discorsi, e ad eccellenti artisti si commisero marmi storiati. La sua nipote, contessa Alfieri-Cavour, diresse al sig. De la Rive60 una lettera, nella quale, narrando la malattia e gli ultimi istanti dello zio, gli consacrò un monumento di affetti domestici nobilmente espressi; Nicomede Bianchi61 gli consacrò un monumento di sapienza politica rivelando arditi accorgimenti del grand'uomo; e Giuseppe Bertoldi62, tributandogli un monumento di classica poesia con due canzoni, vien collocato, dice il Tommaseo, d'un tratto fra i primi artefici che abbia l'Italia del verso, primo che abbia il Piemonte e che mai forse avesse.
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La Dora
Canti e prose
di Giuseppe Regaldi
Tipogr. Sebastiano Franco Torino 1864
pagine 263 |
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