Mentre mi andava tergendo le lagrime, altro argomento di pietą venne a stringermi il cuore innanzi all'arco indicato dal numero 100. Io guardava alla sepoltura che il conte Luigi Cibrario apparecchiava a sč ed a' suoi pił cari. Colą rimpianta giace la ornata consorte del venerato amico, Teresa George, dal cui nome esordirono queste povere mie pagine.
Sospirai amaramente guardando al cielo, e andai sul sepolcro della famiglia Prever a confortarmi nella Speranza, mirabile statua del Vela.
XXXII.
Errai nuovamente nel Camposanto, e mi assalirono nuovi dolori in cospetto a memorie di catastrofi cittadine; mentre su le aiuole funerali io vedeva a due a due, col bianco cuffiotto e in veste di tela azzurra passare le Trovatelle ricoverate nello spedale di Caritą.
Quelle innocenti figlie della colpa, che non conobbero padre quaggił, andavano pregando di sepolcro in sepolcro, e dal Padre supremo invocavano pace ai trapassati.
M'imbattei nel monumento sacro ai ventisei estinti nello scoppio della Polveriera addģ 20 aprile 1852; e in un angolo presso la chiesa mi fu additata la zolla sotto cui dormono i morti nell'incendio della casa Tarino, in via di Po, il 28 agosto 1861.
Oimč! altre vittime pił numerose e pił compiante ricorda un distinto quadrato di terra a tramontana! Colą
ALLE VITTIMEDEL SETTEMBRE
1864
lessi nella colonna che, simulacro di futuro monumento, fra due cipressi fu innalzata sulle fōsse in cui giacciono gli uccisi dal piombo fratricida.
Erano corsi alcuni giorni dal lagrimato loro anniversario ed ancora si vedevano i segni della mestizia cittadina.
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La Dora
Canti e prose
di Giuseppe Regaldi
Tipogr. Sebastiano Franco Torino 1864
pagine 263 |
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