Ora son tali i libri che abbiamo, specialmente quelli di origine forastiera? Niuno certamente, che per ventura li abbia adottati a testo delle proprie spiegazioni, esiterà un istante a risponder che no. Or bene: io mi sono ingegnato di farne uno; ed è il presente. In cui per conseguenza ò procurato che si acchiudesse tutto ciò, che vi à di più fondamentale e necessario a sapersi in ciascuna branca delle scienze naturali, ed ogni cosa fosse esposta in guisa da ingenerarne scientifica certezza, ed ove infine nulla si rinvenisse di puramente pratico ed ipotetico. In grazia poi di quei giovani che sono dotati di più elevato ingegno, e di quelli Instituti, nei quali da distinti professori si dànno due o tre lezioni di Fisica al giorno, ò aggiunto nel testo medesimo (contraddistinguendole per altro, come oggidì vuole usarsi, con un asterisco) quelle poche teorie, che sebbene non costituiscano, se posso dir così, l'ossatura della scienza come le altre, tuttavolta servono a compire un intero sistema in ogni sua parte concatenato. In grazia dei medesimi inoltre e dei lettori non scolari, sono rimandate ad altrettante note a piè di pagina tanto le avvertenze che tornano opportune a legittimare e schiarire certe espressioni, maniere e reticenze più o meno insolite, e per alcuni forse equivoche, quanto le dichiarazioni di quelle poche applicazioni pratiche, che non avendo veruna utilità per la scienza (e quelle, che l'ànno veramente, non furono mai trasandate nel testo medesimo), ciò non ostante per la loro modernità e visibile rilevanza riscuotono sì grande ammirazione e se ne parla sì di frequente, che un giovane colto non potrebbe ignorarle senza vergogna; quali sono le Macchine a vapore, la fotografia, l'illuminazione a gasse, il telegrafo elettrico, e la galvanoplastica.
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