Secondariamente un libro di Elementi, non indegno al tutto di tal nome, oltre l'economia delle materie ed il rigore scientifico del metodo, deve avere un'altra dote importantissima. Dev'essere, il più che si possa, ordinato e piano, e deve passare sempre dalle cose facili e certamente cognite, o già stabilite, alle nuove e difficili. Al quale intento d'uopo è che non solo si eviti accuratamente ogni scorciatoia, ma al contrario allungando qui e colà opportunamente la via, si faciliti ai principianti il cammino su per l'erta della scienza assai più ripida e faticosa, di quello che, specialmente rispetto alla Fisica, altri non creda. E questo è stato un secondo motivo, che mi à spinto a pubblicare la presente Opera. Nella quale dalle cose di pura osservazione, quali sono il cielo, la descrizione delle meteore, della superficie del nostro globo, e dei più grandiosi fenomeni terrestri; si passa allo studio delle qualità fisiche e chimiche dei corpi ponderabili, e di quegli esseri invisibili che soglion chiamarsi imponderabili; e da ultimo si termina colle leggi del moto, e con tutte quelle teorie, le quali esiggono l'aiuto del calcolo, e le quali formano senza controversia la parte più astrusa e delicata della scienza. Oltre a ciò avvisai che, senza pretendere di comporre un testo che scusi ogni orale spiegazione (chè il richieder tanto è di coloro solamente che di pedagogia non s'intendono gran fatto), si dovesse mettere in mano a quelli che sono finora forastieri nella scienza una vera guida, ed imbandire a stomachi ancor deboli e a bocche tuttora sdentate un pasto non che leggiero, acconciamente tritato.
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