3°. L'analogia poggia sopra il gran principio cosmologico, che le forze regolatrici dei fenomeni mondani sono sempre costanti ed ordinate. Principio che emerge spontaneo anche da una prima e generale ispezione dei fatti della Natura, e che in metafisica vien dimostrato coll'argomento, così detto, fisico dell'esistenza di Dio. E invero non vi à chi non conosca la costanza delle leggi fisiche, sulla quale sono fondate tutte le arti, e tutte le deliberazioni intorno al futuro; nè potrebbe rinvenirsi fra le persone adulte chi mancasse del conoscimento almeno implicito dell'ordine, sia simmetrico, sia finale, che regna in tutta la Natura.
4°. Dal qual principio si deducono molti corollarii, fra i quali i seguenti sono di un uso assai frequente in Fisica. I. Gli effetti della stessa specie si debbono attribuire alla cagione medesima. II. Viceversa: Una data cagione nelle medesime condizioni produce sempre in sostanza gli effetti stessi. III. Un fatto od un fenomeno, che appartiene ad una certa classe, gode di tutte le proprietà comuni alla classe medesima. E in altri termini: Le proprietà ritrovate in ognuno dei corpi di un dato genere, nei quali si poterono istituire osservazioni od esperienze, debbono riguardarsi come proprietà di tutti i corpi appartenenti a quel medesimo genere. IV. La Natura non fa nulla indarno. Cioè: La Natura non adopera mezzi maggiori o in numero o in valore di quello, che sia strettamente necessario ad ottenere il fine.
5°. Si esige spesso un numero grande di rassomiglianze per collocare un certo fenomeno in una data classe, ed attribuirgli quindi per analogia qualche altra rassembranza; ma questo numero non potrebbe precisarsi in antecedenza: chè questa è faccenda di discrezione, e di prudenza.
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