V. Perchè abituano a non disprezzare le probabilità, e valgono a toglierci la illusione e la pretensione di voler tutto spiegare con sicurezza. Spesso le cagioni sono troppo nascoste e i fenomeni troppo remoti da esse per rivelarcele; e però molte questioni resteranno sempre problematiche: serva di esempio la forza vitale. In tutti i casi di tal fatta restano sempre veri i fatti, e la loro cognizione può essere assai utile, quantunque se ne ignori la spiegazione. VI. Perchè ci rendono umili e ci insegnano a non pavoneggiarci tanto delle nostre scarse cognizioni, ma a riconoscere invece la nostra inferiorità e bassezza al cospetto dell'Autore della Natura: il quale à saputo e potuto ideare e creare, con un sol fiat, ciò che sebbene ci stia sotto degli occhi, pur nondimeno dopo tanti secoli di studio noi non arriviamo ancora ad intendere.
4. Strumenti del ragionamento fisico. - Il ragionamento in Fisica è coadiuvato da tre mezzi, cioè dall'osservazione, dagli esperimenti, e dalle matematiche. Assai monta ben definire questi strumenti, farne apprezzare la rilevanza, ed annunciare i canoni del loro uso.
I. DEFINIZIONI. - 1a. In Fisica si fa differenza fra osservazione ed esperienza. L'ispezione attenta dei fenomeni naturali, come avvengono da sè, si chiama osservazione.
2a Si dice poi esperienza l'accurato riguardo dei fenomeni colla nostr'arte o occasionali, o comunque alterati. La differenza fra esperienza ed osservazione non è costituita, come altri asserì, dall'adoperarsi o no gli attrezzi, e le macchine, perchè di queste si giovano del pari ambedue; ma dall'essere o non essere i fenomeni provocati dall'arte.
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